Cicli Stagionali

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Festa di Beltane (1 maggio)

Celebrata il 1 maggio, Beltane era essenzialmente una festa agraria, che segnava l’inizio dell’estate e si collocava a metà tra l’equinozio di primavera e il solstizio estivo. Anche questa festività era considerata uno dei momenti dell’anno in cui si aprivano le possibilità di comunicazione tra il mondo visibile e quello invisibile e in cui i morti potevano comunicare con i viventi. Nel nome della festa, il prefisso bel si riferisce alla luce (quale si ritrova anche nei nomi delle divinità galliche Belisama, “la Splendente”, e Belenus, “il Brillante”, forse un dio solare), mentre il suffisso tene ha il significato di “fuoco”. La sera precedente, i fuochi nelle case venivano spenti e venivano riaccesi il giorno della festa, quando sulla collina più vicina appariva un falò acceso. In Irlanda, si pensava che il primo fuoco venisse acceso sulla collina di Uisneach, che era considerata “l’ombelico” dell’isola, dove era stata sepolta la dea della terra Ériu, colei che aveva dato il nome all’Irlanda. Il fuoco acceso sulla collina centrale era il segnale per l’accensione di tutti gli altri fuochi nel paese. Era di buon auspicio per il bestiame essere condotto accanto o passare in mezzo ai fuochi. Se in mezzo alla mandrie appariva una giovenca bianca era un segno di abbondanza, probabilmente un’incarnazione della dea Bóand, la “Vacca splendente” da cui prende il nome il fiume Boyne.
In quest’occasione venivano visitati i pozzi sacri, dove le persone lasciavano offerte, monete o strisce di tessuto appese agli alberi presso il pozzo, dopo aver fatto un circuito rituale in senso orario, pronunciando preghiere per ottenere buona salute e benessere e poi allontanandosi senza voltarsi indietro. Un tempo con l’acqua delle fonti sacre si aspergevano le piante e i campi per assicurare un raccolto abbondante. La festa implicava anche un riferimento alla fecondità delle donne e comprendeva, in Inghilterra, l’elezione di una Regina di Maggio, che veniva sposata ritualmente con un Re di Maggio, la cui unione era propiziatrice della fertilità. Allo stesso simbolismo appartiene il Palo di Maggio, un albero tagliato nei boschi e piantato nella piazza centrale del villaggio, decorato con fiori e nastri, intorno al quale si intrecciavano le danze. Nel Seicento i Puritani proibirono i festeggiamenti del Maggio, perché li accusavano di essere occasione, nelle campagne, di comportamenti sessuali sfrenati.
Beltane era anche un tempo in cui potevano agire gli esseri malevoli, che ne approfittavano per colpire il bestiame, farlo ammalare o morire. L’attacco di streghe, considerate capaci di trasformarsi in animali, specialmente in lepri, metteva in evidenza come i prodotti dell’agricoltura fossero particolarmente vulnerabili in questa stagione dell’anno.

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Immagine: http://musingsfrommarsh.blogspot.it/2011/04/spring-has-sprung.html]