Simboli Femminili

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Rilievo in pietra raffigurante le Dee Madri di epoca romana (I-II secolo d. C.) conservato presso il Corinium Museum di Cirencester, Inghilterra. Le Deae Matres o Matronae, il cui culto era diffuso in Gallia e nella regione renana, erano venerate in comune dai Celti e dai Germani continentali. Erano considerate divinità locali, protettrici della casa, della famiglia e della stirpe. L’iconografia più frequente le mostra come tre figure femminili, che a volte appaiono di età differenti (fanciulla, donna adulta e anziana), spesso nell’atto di reggere oggetti votivi: una patera (piatto per offerte), pani, frutta, e altri cibi. A volte sono raffigurate nell’atto di prendersi cura di bambini o con una cornucopia in mano. Esse si presentano quindi come dee della fertilità della terra e delle donne, protettrici dei raccolti e fautrici di abbondanza, personificazioni del ciclo stagionale della vegetazione. Una di queste dee-madri, Matrona, dette il suo nome al fiume Marna, il principale affluente della Senna. Non vi sono però documenti che possano fornirci informazioni sui periodi e sulle forme del culto di queste divinità.

[Immagine: http://journeyingtothegoddess.wordpress.com/2012/09/10/goddess-matrona/]