Simboli Maschili

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Rilievo in pietra di epoca gallo-romana (I-II secolo d.C.), conservato presso il Museo Archeologico di Nîmes, Francia.
La scultura raffigura il dio Sucellus, divinità gallica associata con il mondo sotterraneo, mentre tiene in mano una piccola giara e un martello, dal lungo manico. Accanto a lui è raffigurato un cane, animale spesso associato a divinità dei morti o che hanno la funzione di accompagnare o guidare i morti nell’aldilà. La relazione del dio con il mondo dei morti è suggerita anche da un’altra particolarità con la quale viene talvolta raffigurato: una pelle di lupo che gli copre le spalle e il capo.
Il nome di Sucellus (o Sucellos) sembra significare “Colui che colpisce”, e il martello è un attributo che ha indubbiamente qualche connessione con tale nome, ma il preciso significato di questo oggetto rimane oscuro. Non si tratta di un riferimento al tuono, come nel caso del martello di Thor, il dio germanico delle tempeste, ma forse di un’allusione a uno strumento (simile ad un’ascia) utilizzato anche dai taglialegna e quindi appartenente al mondo contadino. Sucellus fungeva infatti da protettore dei raccolti e del bestiame e da stimolatore della fertilità e della crescita della vegetazione. Queste caratteristiche, oltre alla frequente presenza del cane al suo fianco, giustificano la sua identificazione, in epoca romana, con Silvanus, il dio dei boschi.
In Irlanda una divinità dalle caratteristiche molto simili è Dagda, il “dio buono”, che possedeva un calderone magico che non si riusciva mai a svuotare e un martello di dimensioni enormi, dal probabile significato fallico, che doveva essere trasportato su un carro. Il dio aveva inoltre dei maiali magici che, dopo essere stati uccisi e mangiati, tornavano sempre in vita e un giardino sempre colmo di frutti in qualsiasi stagione. Questi tratti ne fanno un dio dell’abbondanza e della fertilità, promotore della crescita dei raccolti.

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Immagine: http://www.cndp.fr/archive-musagora/gaulois/documents/sucellus.htm]