Rilievo in pietra databile all’XI secolo, conosciuto come la “Pietra
di Loki”, collocato all’interno della Chiesa di St. Stephen,
a Kirkby Stephen, in Cumbria, Inghilterra. La figura cornuta rappresentata
sulla stele, che sembra incatenata mani e piedi, è interpretata
come il dio germanico Loki, una delle figure più strane e inquietanti
della mitologia nordica. Egli appartiene agli dei Asi, ma in realtà
la sua ascendenza lo vede figlio di un gigante, Fárbauti. Anche
i suoi figli sono esseri mostruosi, che si presentano come elementi
che sfuggono all’ordine del mondo e lo minacciano: il gigantesco
serpente che circonda la terra, la dea Hel che domina sul mondo dei
morti, e il feroce lupo Fenrir. Da Loki discende anche il cavallo Sleipnir,
cavalcato da Odino per transitare tra il mondo dei vivi e quello dei
morti. Il dio viene chiamato da Snorri: “il calunniatore degli
Asi, l’autore di ogni inganno, la vergogna degli dei e degli uomini
tutti […] è bello e nobile nella figura, malvagio nell’animo,
molto volubile nei modi. Possedeva più che ogni altro quella
sorta di saggezza che si chiama ‘astuzia’ e menzogne per
ogni occasione”. Tuttavia, viene anche aggiunto che “Egli
portò gli Asi ripetutamente in difficili contese e spesso li
trasse d’impaccio con le sue frodi” (Gylfaginning,
33). Nel caso del rapimento di Idun, la dea che possedeva le mele dell’eterna
giovinezza, che avvenne per causa sua, fu tuttavia Loki a trovare il
modo per risolvere la situazione e recuperare ciò che apparteneva
agli dei. Ma il suo ruolo più negativo consistette nel provocare
malignamente la morte di Baldr, il dio giovane e buono, amato da tutti
gli dei. Per questo motivo egli fu catturato dagli dei e incatenato
fino alla fine del mondo: episodio che viene probabilmente raffigurato
sulla “Pietra di Loki” di St. Stephen. Alla fine del mondo
Loki, liberatosi dai vincoli, guiderà le forze distruttive dei
giganti e dei demoni e collaborerà alla distruzione del mondo
e degli dei (Ragnarök).
La sua figura è stata avvicinata a quella del trickster, personaggio
ingannatore e beffardo che si ritrova in molte mitologie, particolarmente
quelle dei nativi americani. Loki sfugge a qualsiasi forma di classificazione,
è la personificazione del disordine, che può essere creativo
e fecondo, che può produrre novità e può essere
fonte di creazioni ingegnose, ma che è anche potenzialmente pericoloso
e distruttivo. È mutevole, ha la capacità di trasformarsi
e di cambiare continuamente aspetto, transitando da uomo ad animale,
da uomo a donna. Egli rappresenta quell’elemento di disordine
che non può essere eliminato, perfino dal mondo degli dei, e
che alla fine condurrà quest’ultimo alla dissoluzione.
[Immagine:
http://en.wikipedia.org/wiki/File:Loki-GerryMillar.jpg]