Trasformazioni Uomo-Animale

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Statuetta in bronzo di epoca gallo-romana (I-II sec. d.C.), raffigurante la dea Arduinna mentre cavalca un cinghiale, conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Saint-Germain-en-Laye, presso Parigi.
Divinità dei Celti continentali, Arduinna era una dea delle foreste e degli animali selvatici, che i Romani identificarono con la loro Diana o con la greca Artemide. Viene spesso raffigurata a cavallo di un cinghiale, mentre percorre le foreste delle Ardenne, che da lei prendono il nome. I cacciatori che si avventuravano nel suo territorio potevano uccidere le loro prede solo se lasciavano in cambio delle offerte ad Arduinna, che fungeva quindi da vera e propria “Signora degli animali”, e in qualche misura si identificava con le belve della foresta. Il suo nome sembra contenere la radice ard- che significa “altura, altopiano”. Questa figura può essere paragonata alla dea irlandese Flidais, che regnava sugli animali della foresta e i cui armenti erano costituiti dai cervi selvatici.

Anche gli dei germanici della fertilità avevano una stretta relazione con il cinghiale. Freyja è descritta a volte accompagnata da un cinghiale dalle setole d’oro, chiamato Hildisvíni (“Maiale della battaglia”), che sembra fosse un suo devoto, trasformato in animale. Alla dea erano sacri i maiali e uno dei suoi nomi era Sýr (“Scrofa”). Anche suo fratello Freyr è descritto talora mentre cavalca il cinghiale Gullinborsti (“Setole d’oro”) o Slídrugtanni (“Zanne pericolose”) e a lui venivano sacrificati maiali. Il cinghiale era pertanto strettamente associato alle divinità germaniche della fecondità, i Vani.

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Immagine: http://www.suppressedhistories.net/secrethistory/gaelsgauls.html]