Rilievo raffigurante il dio Esus, sul Pilastro dei Nautes, dedicato
all’imperatore Tiberio, nel 14 d.C., dai battellieri della Senna
della città di Lutetia (l’antica Parigi). Oggi conservato
al Museo Nazionale del Medioevo, Thermes et Hôtel de Cluny, Parigi.
Esus era una divinità gallica di cui si hanno scarsissime informazioni.
Il poeta romano Lucano descrive il dio come “spaventoso”,
sui cui “altari spietati” venivano sacrificate vittime umane
(Pharsalia, I, 444-446). Altre fonti latine identificano questa
divinità talvolta con Mercurio altre volte con Marte, suggerendo
che avesse un ruolo come protettore dei commercianti (e forse fosse
collegato con il mondo dei morti) e dei guerrieri. La raffigurazione
lo mostra nell’atto di abbattere alberi, e ciò sembra indicare
che fosse considerato un dio della vegetazione e delle foreste, il cui
potere si manifestava nei grandi alberi dei boschi, di cui egli promuoveva
la crescita e la possanza. Sembra che l’etimologia del nome sia
da far risalire al termine *vesos-, “migliore, eccellente”,
che ricorda l’appellativo dell’irlandese Dagda, il “dio
buono”, dio dell’abbondanza, del potere magico e della guerra,
e che era ,inoltre, anche uno dei signori dell’oltretomba.
[Immagine:
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Le_Pilier_des_Nautes_03.JPG]