Mummia di grano proveniente da Tihna el-Gebel e databile al Periodo
Tolemaico (circa 330-30 a.C.), conservata al British Museum. Il coperchio
del sarcofago rappresenta il dio Sokar, una divinità legata alla
necropoli di Menfi, generalmente raffigurata come una mummia con testa
di falco, mentre la mummia all’interno riproduce le fattezze del
dio dei morti Osiride.
[Immagine: http://www.ancient-egypt.co.uk/british%20museum/pages/BM,%20Nov-2007%20377.htm]
Le “mummie di grano” sono piccole mummie fatte con un miscuglio
di terra, sabbia e grani di cereali, che venivano modellate in forma
umana e avvolte in bende, infine poste in piccoli sarcofagi di legno,
che generalmente prendevano la forma del dio-falco Sokar. Tali mummie
venivano realizzate nel corso di rituali annuali in onore di Osiride
ed esprimevano la concezione egizia secondo la quale il grano era considerato
un essere vivente, che impersonava la correlazione tra morte e rigenerazione.
Vi era infatti una stretta correlazione tra la vicenda periodica del
cereale che cresceva nei campi, veniva raccolto, poi seminato nuovamente
nella terra per riapparire come nuovo germoglio e il ciclo dell’esistenza
raffigurato dal dio dei morti Osiride. I morti infatti costituivano
un serbatoio di energie vitali da cui scaturiva il potere generativo
e fecondante.