Statuetta raffigurante la dea Bastet. La dea dalla testa di gatto era
particolarmente venerata nella città di Bubasti nel Delta del
Nilo e veniva spesso associata alla dea-leonessa Sekhmet di cui condivideva
alcune caratteristiche. Tra queste, principalmente, una duplicità
di aspetti al tempo stesso temibili e benevoli. Come Sekhmet, poteva
manifestare una enorme forza distruttrice, tanto da meritare l’appellativo
di “furia nell’occhio di Ra” nella sua azione di protezione
a difesa del dio solare. Ma Bastet era soprattutto popolare per il suo
ruolo di divinità della casa e del focolare e in qualità
di protettrice delle donne gravide. La statuetta regge in mano un sistro,
uno strumento musicale metallico, che la qualifica come dea della musica
e del canto. Le cerimonie in suo onore presso il tempio di Bubasti radunavano
grandi folle festanti provenienti da ogni parte dell’Egitto ed
erano caratterizzate da danze, canti, musiche che si svolgevano in un
clima gioioso e scherzoso e non privo di momenti di ebbrezza.
Il reperto, databile al periodo tardo (ca. 663–525 BC), è
conservato presso il Virginia Museum of Fine Arts a Richmond, Virginia.
[Immagine:
https://vmfa.museum/collections/2013/12/04/ancient-art-gallery-collection-images/]