Figura in alto:
Interno di coppa (kylix) a figure rosse, proveniente da Atene
e conservata presso i Musei Vaticani (V secolo a.C.). La scena raffigura
Giasone mentre riemerge dalle fauci del drago sotto lo sguardo protettivo
della dea Atena. Giasone si era recato nel lontano paese della Colchide
con una schiera di eroi dell’Ellade alla ricerca del fantastico
vello d’oro, che era conservato in questa remota regione sotto
la vigile sorveglianza di un temibile drago. Secondo alcune varianti
del mito, il vello era custodito entro le fauci stesse del mostro e
Giasone, per impadronirsene, dovette entrare nelle viscere di quest’ultimo,
uscendone poi semisvenuto. Quest’impresa nasconde probabilmente
un significato iniziatico: infatti il periodico mutare della pelle del
serpente era ritenuto simbolo di una forma di rigenerazione e di rinascita.
Al serpente erano attribuite particolari conoscenze sulle erbe medicinali
ed era considerato l’animale sacro del dio guaritore Asclepio.
Ad Epidauro, il principale centro di culto dedicato ad Asclepio, i sacerdoti
allevavano serpenti che venivano custoditi in un apposito edificio.
Il bastone del dio, con un serpente attorcigliato, è divenuto
il simbolo principale dell’arte medica e compare ancora oggi nelle
insegne delle farmacie.
[Immagine:
http://wps.ablongman.com/long_powell_cm_7/212/54497/13951273.cw/-/13951332/index.html]
Figura in basso:
Pittura su vaso in ceramica del VI secolo a.C., conservato al Museo
del Louvre. L’immagine mostra il combattimento di Cadmo contro
un mostruoso serpente. L’eroe Cadmo era il fratello di Europa,
fanciulla rapita da Zeus in forma di toro. Durante il viaggio alla ricerca
della sorella, l’oracolo di Delfi impose all’eroe di seguire
una giovenca e di fondare una città dove questa si fosse fermata.
L’animale lo guidò così nella regione che si sarebbe
chiamata Beozia (il “paese della vacca”). Recatosi presso
una fontana per attingere acqua, Cadmo si imbattè in un drago
che abitava una caverna vicina e sorvegliava la sorgente. L’eroe
affrontò e uccise il gigantesco serpente: dai denti del serpente
disseminati sul terreno sorsero temibili guerrieri armati che iniziarono
ad uccidersi a vicenda. Dai sopravvissuti sarebbero discesi gli antenati
dei tebani. La lotta contro il serpente è un’impresa che
contraddistingue i principali eroi del mito e ne sottolinea la forza
e il coraggio. Successivamente Cadmo sposerà Armonia e tutti
gli dei parteciparono alle fastose nozze. Una delle loro figlie, Semele,
darà alla luce Dioniso. Alla fine della loro vita, secondo alcune
versioni, Cadmo e Armonia furono a loro volta trasformati in serpenti
e vennero identificati come divinità sotterranee legate al passaggio
nell’aldilà.
[Immagine:
http://religion.wikia.com/wiki/Cadmus]