Animali

Back



Figura in alto:

Statuetta in terracotta che raffigura un cinghiale, proveniente dalla Beozia, databile al VI secolo a.C. e conservata presso lo Smith College Museum of Art, Northampton, Massachussets. Il cinghiale è spesso raffigurato come belva terribile e spaventosa, solitamente associata alla dea della caccia Artemide. Era inoltre un attributo di Demetra, dea della vegetazione, a cui veniva offerto in sacrificio. Il cinghiale era associato alle regioni più impervie e selvagge, ed era ritenuto una minaccia per i campi coltivati. La temibile belva che devastava le campagne intorno a Calidone, il principale centro dell’Etolia, era infatti un gigantesco cinghiale. L’Etolia era considerata dai Greci una regione selvaggia e non del tutto integrata nel mondo greco: si diceva infatti che gli indigeni parlassero una lingua incomprensibile e che mangiassero carne cruda (Tucidide, 3, 94,5). Alla primitività degli abitanti corrispondeva la natura selvaggia dell’ambiente: Erodoto (VII, 126) riferisce che, ancora ai suoi tempi (V secolo a.C.) l’Etolia era l’unica zona in Europa dove fosse ancora possibile incontrare leoni e bufali selvatici (Del Corno, 2001, p.142-143).

[
Immagine: http://library.artstor.org/library/]


Figura in basso:

Pittura su anfora attica a figure nere, databile intorno al 560 a.C., proveniente dall’Etruria meridionale e conservata presso l’Alte Museum di Berlino. Sebbene prodotto da un artista etrusco, questo oggetto raffigura un tema molto popolare nell’arte greca e ispirato ad uno dei più diffusi motivi mitologici: la caccia al cinghiale di Calidone. Questo terribile animale, “feroce e selvaggio, dalle candide zanne” (Iliade, IX, 533 seg.), era stato inviato da Artemide poiché il re di Calidone, Oineo, nel corso di una festa per la mietitura aveva offerto sacrifici a tutti gli dei tranne che a lei. L’animale imperversava nella campagne costringendo gli abitanti a rifugiarsi entro le mura della città. La caccia al cinghiale fu un’impresa alla quale si accinsero numerosi eroi, molti dei quali furono uccisi dalla belva, la quale venne infine abbattuta da Meleagro, proprio il figlio del re.

[
Immagine: http://library.artstor.org/library/]