Hermes crioforo, “portatore di ariete” (Hermes Kriophoros),
copia romana di epoca imperiale da originale greco del V secolo a.C.
esposto al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco di Roma. Hermes,
figlio di Zeus e della ninfa Maia, era il dio dei pastori e dei viaggiatori,
inventore dei mucchi di pietre che indicano il cammino nei territori
sconosciuti, ma era anche protettore dei commercianti e dei ladri, psicopompo
e messaggero di Zeus.Tratto comune a tutte queste funzioni è
il fatto che Hermes si muove in uno spazio intermedio di cui è
il mediatore, è un tramite. Portavoce degli dei e guida dei defunti,
egli assicura la mobilità e il passaggio anche laddove gli uomini
non vedono che invalicabili frontiere. In quanto patrono dei pascoli
e degli armenti era il dio prediletto dell’Arcadia, paese di pascoli
e di foreste. Dio dei luoghi solitari e delle mandrie, Hermes era considerato
padre di Pan e in quanto protettore delle greggi era spesso rappresentato
con una pecora o un ariete sulle spalle. Questa raffigurazione riprende
un motivo ampiamente diffuso nel Vicino Oriente (ad esempio il dio sumerico
Dumuzi) e costituirà probabilmente il prototipo iconografico
del Buon Pastore nell’arte cristiana delle origini.
L’ariete era un simbolo di fecondità e di ricchezza: il
più famoso nella mitologia greca era l’ariete d’oro
(che si contesero i pretendenti al trono di Micene) il quale portò
in volo i fratelli Frisso ed Elle e il cui vello fu conservato da un
drago nella remota terra di Colchide: Giasone radunò un vasto
gruppo di eroi, che s’imbarcò sulla nave Argo e affrontò
numerose avventure per impadronirsi del famoso vello d’oro.
[Immagine:
http://en.wikipedia.org/wiki/Kriophoros]