Cicli Stagionali

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Le Bufonie


Particolare del fregio marmoreo del Partenone, databile intorno al 480 a.C. ed esposto al Museo dell’Acropoli di Atene. La scena mostra un gruppo di uomini che conducono alcuni buoi per il sacrificio. Ad Atene nel mese di Sciroforione (giugno-luglio) si svolgevano le feste Dipolie in onore di Zeus Polieus, protettore della città, nel corso delle quali aveva luogo un sacrificio chiamato Bufonia. La particolarità di questo rituale consisteva nel fatto che dei numerosi buoi condotti intorno all’altare, quello che per primo si avvicinava alle offerte veniva ucciso con una scure e il sacrificatore, gettata a terra l’arma, si dava alla fuga. Dopo il banchetto in cui si consumavano le carni dell’animale, veniva istruito una sorta di processo per stabilire la responsabilità dell’uccisione e alla fine la colpa ricadeva sulla scure stessa che, ritenuta colpevole, veniva gettata in mare. La pelle del bue ucciso, riempita di fieno, veniva poi aggiogata ad un aratro, molto probabilmente a simbolizzare la rinascita dell’animale. Potrebbe apparire insolito che un’uccisione sacrificale di un animale porti con sé un senso di colpa, ma il mito d’origine del rituale ci aiuta a comprendere. Sopatro, un contadino di origine straniera, uccide un bue per il solo fatto di essersi avvicinato all’altare su cui egli aveva appena deposto le offerte provenienti dal suo campo. Pentitosi fugge a Creta, ma viene richiamato dagli Ateniesi perché indicato da un oracolo come l’unico in grado di porre fine all’epidemia che affligge la città. Viene così celebrato un rituale espiatorio in cui Sopatro ripete l’uccisione di un toro alla presenza dei cittadini, seguita da un banchetto e da un processo per stabilire il colpevole.

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Immagine: http://library.artstor.org/library/]