Le Danze armate
Rilievo in terracotta proveniente da Myrina in Asia Minore e risalente
all’età augustea (31 a.C - 14 d.C.), conservato al Museo
del Louvre. L’immagine raffigura la danza dei Cureti accanto alla
dea Rea che allatta il piccolo Zeus. I Cureti erano considerati sacerdoti-guerrieri
dell’isola di Creta ai quali era stato affidato il neonato Zeus
dalla madre per sottrarlo alla ferocia del padre Crono che divorava tutti
i suoi figli. Danzando intorno alla grotta e facendo risuonare le armi,
i Cureti nascosero così i vagiti del piccolo consentendogli di
salvarsi. La danza dei Cureti costituisce il modello mitico per le danze
armate che si svolgevano nel corso di numerose festività tra cui
le Panatenee, in onore di Atena. Il termine impiegato per designare diverse
forme di danze armate era quello di “danze pirriche”, che
sembra derivare da pyrros (“rosso vermiglio”) il colore che
caratterizzava i costumi dei danzatori a Platea e a Sparta (Séchan,
1930, p.93). Le danze armate venivano eseguite a Creta dai giovani efebi,
in una sorta di rito iniziatico che segnava l’ingresso all’età
adulta e costituiva un richiamo alla fertilità e alla vigoria fisica.
Ad Atene, nel corso delle Panatenee, esse ricordavano la vittoria di Atena
sui Giganti e celebravano quindi il ripristino dell’ordine sociale
e cosmico. Le danze armate, in particolare la danza delle spade sono rimaste
vive nella tradizione di vari paesi europei fino all’epoca contemporanea;
vengono infatti eseguite ancora in Germania, in Francia, in Gran Bretagna,
nei Paesi Baschi, nei Balcani e in Italia (Bonato, 2006).
[Immagine:
http://www.theartwolf.com/portfolios/artists.php?g2_itemId=3637]