Statuetta in terracotta raffigurante una divinità femminile,
databile al periodo minoico (1400 – 1300 a.C.), proveniente dal
santuario di Gazi (Creta) e conservata presso il Museo Archeologico
di Heraklion. Il capo è ornato con un’acconciatura sormontata
da due uccelli e da corna bovine, simboli ricorrenti che suggeriscono
lo stretto legame della dea con il mondo animale. La civiltà
minoica è dominata dalla figura di una grande divinità
femminile che compare sotto vari aspetti: come dea dei serpenti, della
montagna, della guerra, della caccia, degli alberi. Non è chiaro
se queste funzioni venissero attribuite a figure diverse oppure se fossero
riassunte nella medesima divinità. Tale varietà di rappresentazioni
dipende anche dal fatto che la dea era venerata in luoghi geografici
diversi, in ciascuno dei quali assumeva caratteristiche legate al culto
locale. A partire dal periodo arcaico e classico le diverse divinità
femminili del pantheon greco assumono alcuni degli aspetti che un tempo
appartenevano all’antica Grande Madre, che trae le sue origini
fin dalla preistoria (vedi schema in basso).
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