Simboli Femminili

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Statua della dea Cibele assisa in trono proveniente da Nicea in Bitinia (Turchia), risalente al II-I secolo a.C. e attualmente conservata al Museo Archeologico di Istambul. Divinità di origine orientale, probabilmente anatolica, Cibele venne introdotta in Grecia a partire dal VII secolo a.C. come dea della fecondità e della forza vitale. Venerata in varie località dell’Asia Minore con il nome di Madre degli Dei o Grande Madre, questa divinità venne identificata talora dai Greci con la dea Rea, sposa di Crono e madre di Zeus e degli altri dei olimpici. La dea è spesso rappresentata affiancata da due leoni i leopardi , uno schema iconografico che risale alle divinità femminili del Neolitico in Anatolia. Inoltre si riteneva che potesse proteggere dalle malattie e, in quanto divinità materna, veniva invocata in soccorso delle madri e dei bambini. In suo onore venivano celebrate cerimonie che consistevano in uno sfrenato corteo diosiniaco con musiche e danze, guidato dai Coribanti, i sacerdoti frigi della dea che si esibivano in danze travolgenti e “selvagge” al suono di tamburelli e cembali.

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Immagine: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Cybele_Bithynia_Nicaea.jpg]