Simboli Femminili

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Figura in alto:

Rilievo in pietra proveniente dal tempio di Artemide a Corfù (VI secolo a.C.) e conservato presso il Museo Archeologico di Corfù. L’immagine mostra una delle rare raffigurazioni della dea della Terra, Gea. Secondo il racconto di Esiodo (Teogonia, 116-120) Gea, “dall’ampio petto”, apparteneva agli esseri primordiali sorti dal Caos, con il Tartaro (l’abisso sotterraneo) ed Eros (il principio generatore). La Terra a sua volta dette origine ad Urano (il cielo) e a Ponto (il mare). Unendosi con Urano, generò tutta una serie di figli come i Ciclopi, i Centimani, i Titani e le Montagne. Urano, tuttavia, odiava i suoi figli e li teneva imprigionati all’interno della Terra. Gea, per salvarli, estrasse dalle proprie viscere il ferro con cui costruì un falcetto che affidò al figlio Crono. Quest’ultimo, con tale arma, evirò Urano nel momento in cui si univa alla Terra: dalle gocce del sangue cadute sulla terra nacquero le Erinni (le dee della vendetta) e i Giganti, mentre dal sangue caduto in mare e mescolato con la schiuma nacque Afrodite.

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Immagine: http://library.artstor.org/library/]


Figura in basso:


Particolare di un sarcofago di età imperiale romana (260-270 d. C.) conservato presso il Metropolitan Museum of Art di New York . L’immagine mostra la dea Terra ai piedi di un albero mentre regge una cornucopia ricolma di frutti. La decorazione del sarcofago mostra il trionfo di Dioniso, circondato dalle quattro stagioni. Nel mondo romano era riservata particolare venerazione alla dea della Terra, chiamata Tellus, ritenuta dispensatrice di vita e all’origine dell’usanza romana di deporre sulla terra i bambini appena nati. In epoca ellenistica e romana la dea viene spesso raffigurata semisdraiata al suolo, come simbolo di una fertilità dispensatrice dei doni della terra e frequentemente affiancata da bambini.

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Immagine: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Sarcophagus_Dionysos_Met_55.11.5_n08.jpg]