Statua
che rappresenta Dioniso in forma fallica eretta sull’isola di
Delo intorno al 300 a.C.
Queste raffigurazioni di Dioniso mostrano come il dio che trascinava
i suoi adepti in un vortice di ebbrezza, di abbandono sensuale e di
follia estatica attraverso il vino, la danza e la musica, venisse identificato
con l’energia fecondatrice che si esprime nei molteplici aspetti
della vita. Dioniso infatti era associato alla vegetazione spontanea,
come dio degli alberi (Dendrites), dei frutti e dei fiori; inoltre era
legato anche all’agricoltura come dio della vite e del vino. Il
dio compare sotto molteplici aspetti: bambino, giovane o uomo adulto
ed ha la capacità di trasformarsi assumendo forma animale. Immagini
fallomorfe di Dioniso venivano portate in processione, ad Atene, durante
le Dionisie rurali (che si svolgevano in dicembre-gennaio) e le Grandi
Dionisie (marzo-aprile). Entrambe erano feste sfrenate e vivaci, nel
corso delle quali si celebrava l’inizio della nuova stagione e
ci si augurava un buon raccolto.
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