Pittura a figure rosse su cratere apulo (350-340 a.C.), conservato presso
il British Museum. La scena raffigura un Centauro mentre tenta di rapire
Ippodamia, durante le nozze di quest’ultima con Piritoo. Questi
era re dei Lapiti di Tessaglia e aveva invitato i Centauri, che abitavano
quella regione, alla sua festa di nozze. Gli uomini-cavallo, in preda
all’ebbrezza prodotta dal vino e incapaci di controllare i loro
impulsi, cercarono di rapire la giovane sposa. Piritoo, aiutato da Teseo,
l’eroe ateniese, si scagliò contro di loro, che combattevano
armati solo di pietre e tronchi d’albero, e riuscì a sconfiggerli.
L’episodio della lotta dei Lapiti contro i Centauri venne spesso
raffigurata nell’arte greca e compariva sul frontone del tempio
di Zeus a Olimpia. Sebbene le fonti greche non diano informazioni a
questo proposito, Dumézil ritiene che i Centauri possano derivare
da antichi mascheramenti che avevano luogo durante cerimonie, in particolare
quelle legate al solstizio d’inverno, nelle quali gruppi di giovani
sfilavano attraverso i villaggi, abbandonandosi allo scherzo, all’ebbrezza
prodotta dal vino e aggredendo ritualmente le donne presenti, come gesti
apportatori di fertilità (Dumézil 1929; Schnapp 1981).
[Immagine:
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Perithoos_Hippodameia_BM_VaseF272.jpg]