Trasformazioni Uomo-Animale

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Pittura a figure nere su coppa a due manici proveniente da Atene e risalente al 560-550 a.C., esposta presso il Museum of Fine Arts di Boston. Al centro dell’immagine compare Circe mentre prepara una pozione magica con la quale trasforma i compagni di Odisseo in animali, che appaiono già con teste zoomorfe accanto a lei: quello di fronte alla maga in maiale, il secondo in ariete ed il terzo in lupo, mentre gli uomini alle sue spalle hanno testa di cinghiale e di leone (parte non visibile nella figura). L’incontro di Odisseo con Circe, “terribile dea che parla con voce umana”, viene descritto nel X canto dell’Odissea, dove costei vive in mezzo alla foresta, in una casa attorno alla quale vagano “lupi montani e leoni” che si comportano come animali domestici. Nel testo omerico Circe trasforma i compagni di Odisseo solamente in maiali selvatici, utilizzando una bacchetta magica. La trasformazione subita riguardava però solamente l’involucro corporeo, mentre il modo di pensare e sentire rimaneva quello umano (Odissea, X, 237-240). Odisseo riesce a sfuggire alle arti della maga grazie all’aiuto di Ermes, e costringe Circe a restituire forma umana ai suoi compagni. Il mutamento sembra costituisse una forma di rigenerazione e quindi una sorta di rito iniziatico in quanto i compagni ritornati uomini apparivano “più giovani di com’erano prima e anche molto più belli e più grandi a vedersi” (X, 395-96).

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Immagine: http://www.mfa.org/collections/object/drinking-cup-kylix-depicting-scenes-from-the-odyssey-153469]