Moneta da quattro dracme coniata a Gela nel 460 a.C. circa e conservata
presso il Staatliche Münzsammlung, di Monaco. La figura di toro
con testa umana rappresenta il dio del fiume Gela, che dette il nome
alla città siciliana. Nell’antica Grecia le divinità
dei fiumi erano considerate esseri terribili e pericolosi, che andavano
propiziati con sacrifici e spesso erano raffigurate come esseri antropozoomorfi.
Il principale fiume della Grecia, Acheloo, era considerato figlio di
Oceano e Teti e normalmente ritratto come un toro con il volto umano.
Nell’ Iliade il fiume Scamandro viene descritto come
un essere “con viso umano”, contro il quale combatte il
valoroso Achille; ad esso i Troiani sacrificavano tori e cavalli vivi
che venivano gettati nei suoi gorghi (Iliade, XXI, 131-132).
[Immagine:
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Gela,_tetradracma,_460_ac._ca.JPG]