Cratere detto “vaso dei guerrieri” proveniente dall’acropoli
di Micene e risalente al XII secolo a.C. esposto presso il Museo Archeologico
Nazionale di Atene. La pittura vascolare mostra una fila di guerrieri
che indossano un elmo sormontato da corna o forse da zanne di cinghiale.
Spesso il costume guerriero comprende parti di animali selvaggi, delle
cui proprietà , colui che si appresta al combattimento, desidera
impossessarsi. Nell’Iliade i guerrieri sono spesso descritti come
“leoni divoratori di carne o cinghiali selvaggi” (VII, 256-57).
Nel libro X dello stesso poema, quando Odisseo e Diomede si accingono
a lasciare il campo per andare in esplorazione del nemico, Diomede indossa
sulle spalle una pelle di leone “fulvo, grande, con le zampe unghiute”,
mentre Odisseo si mette sul capo un elmo di cuoio, ornato di zanne di
cinghiale, un copricapo che non era più in uso ai tempi di Omero,
ma che ricorda costumi più antichi come quelli raffigurati sul
vaso miceneo.
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