Maschere in terracotta, risalenti probabilmente al VII-VI secolo a.C.,
provenienti dal santuario di Artemis Orthia e attualmente conservate
presso il Museo Archeologico di Sparta. Il tempio di Artemis Orthia,
presso la città di Sparta, sorgeva ai margini dell’abitato,
in una zona paludosa, come spesso avveniva per i santuari dedicati ad
Artemide, dea legata alla selva e alle fiere.Tale luogo di culto esisteva
fin dal periodo geometrico (X-IX secolo a.C.). Qui si svolgevano le
cerimonie chiamate Gymnopaidiai, riti iniziatici durante i quali gruppi
di giovani entravano in competizione con gare di cori, che erano considerate
sia come agone sia come prova di resistenza. La festa si svolgeva durante
il primo mese dell’anno, che per molte città greche coincideva
con il periodo immediatamente successivo alla mietitura (Brelich, 1969).
Si può ipotizzare che queste maschere, o esemplari analoghi in
legno, che presentano tratti parzialmente animaleschi (figura a sinistra)
o che possono ricordare dei morti con la pelle raggrinzita (figura a
destra), venissero impiegate nel corso di queste cerimonie dai giovani
che si sottoponevano al processo di iniziazione.
[Immagine:
http://www.theatrum.de/243.html]