Pittura su cratere attico risalente al 410-400 a.C. ed esposto al Museo
del Castello della Fasanerie, presso Fulda, Germania. L’immagine
mostra una delle rare raffigurazioni di Eretteo o Erittonio, mitico
re di Atene. La tradizione più antica identifica i due personaggi,
mentre quella più tarda ne fa due figure distinte. Il mito racconta
che Efesto, nel tentativo di unirsi con Atena e rifiutato da questa,
sparse il suo seme sulla terra, Gea, dalla quale nacque Erittonio. Il
bambino, rinchiuso in un cesto, venne affidato da Atena alle tre figlie
del re Cecrope, ritenuto il primo re dell’Attica, con l’ingiunzione
di non aprire il contenitore. Le fanciulle incapaci di resistere alla
curiosità aprirono la cesta e scorsero il piccolo in forma di
serpente o di uomo-serpente e, in preda alla follia, si gettarono dall’Acropoli.
Erittonio, nato dalla Terra e antenato degli Ateniesi divenne il simbolo
della loro autoctonia e del loro legame con il territorio dell’Attica.
Il tempio dedicato ad Atena sull’Acropoli, il cui fronte è
ornato dalla Loggia delle Cariatidi, si pensava fosse stato fondato
da Eretteo/Erittonio e viene chiamato ancora oggi l’Eretteo. In
questo tempio si conservavano le tracce materiali della contesa tra
Atena e Poseidone per il controllo del territorio di Atene. Poseidone
mostrò il suo potere facendo sgorgare una sorgente di acqua salata,
mentre Atena fece germogliare il primo ulivo ottenendo in questo modo
il primato, come protettrice della città. Presso l’Eretteo
si potevano osservare i segni lasciati dal tridente di Poseidone quando
aveva colpito la roccia per far scaturire l’acqua, accanto all’ulivo
sacro di Atena, che campeggia al centro della pittura vascolare. In
quest’immagine si riscontrano elementi simbolici che faranno parte
della Cristianità, come il ramoscello d’ulivo, l’agnello
che Eretteo tiene in mano e figure alate simili ad angeli.
[Immagine:
http://www.beazley.ox.ac.uk/XDB/ASP/recordDetails.asp?id=EEDE3A09-B840-4A28-BE4F-453F29D16F6D]