Trasformazioni Uomo-Animale

Back



Statuetta in bronzo raffigurante il dio Pan di epoca romana (II secolo d.C.), conservata presso la Yale University Art Gallery, New Haven, Connecticut. La divinità è rappresentata con un volto barbuto con orecchie e corna caprine. Gli arti inferiori sono in forma di zampe di capra. Pan è una divinità legata alla pastorizia e venerata dai pastori, infatti il suo nome deriva, secondo alcuni, da una radice indoeuropea che significa “pastore” (Borgeaud, 1986). La statuetta mostra Pan con i suoi due tipici attributi: un bastone ricurvo usato dai pastori e il flauto o siringa che lo contraddistingue. Pan è originario dell’Arcadia, una regione remota e montagnosa ricoperta di boschi e di pascoli dove egli era considerato il dio principale. Il legame con il mondo infero, che spesso è prerogativa delle figure divine, è espresso dalla relazione con Ermes, il dio accompagnatore dei morti, che in alcune tradizioni è indicato come il padre di Pan. Lo spazio abitato da Pan è quello della natura, che fa da sfondo alla vita pastorale e alla caccia e che si contrappone allo spazio occupato dalle città e dalle coltivazioni. L’ambiente pastorale si configura come regione al confine tra i terreni coltivati e le regioni boscose o montuose, uno spazio in cui gli animali selvatici entrano in contatto con quelli domestici. I pastori erano considerati genti rozze e incolte, non soltanto nei confronti degli abitanti delle città, ma anche degli agricoltori. Essi tuttavia non venivano qualificati come “selvatici”(agrioi), ma costituivano piuttosto figure di transizione tra il mondo “civile” e la natura inquietante e pericolosa. Il dio “dal piede caprino, bicorne, amante del clamore” (Inno omerico a Pan, v. 2) si aggira per boschi e per valli, danzando con le Ninfe e compiacendosi di musiche e di canti. Divinità che può essere anche turbolenta e capricciosa, Pan appariva anche come la causa del timor panico, una forma di terrore collettivo che poteva assalire i guerrieri nemici. Morte, sensualità e follia si intrecciano in questa figura che sembra unire in sé una serie di opposti: l’umano e l’animale, il domestico (legame con la pastorizia e gli animali domestici) e il selvatico (legame con gli animali delle foreste), l’armonia (presiedeva alla fertilità e alla riproduzione degli animali) e il disordine (la sfrenatezza e l’inarrestabile energia vitale).

[
Immagine: http://www.dartmouth.edu/~yaleart/objects/figurine-of-pan/]