Trasformazioni Uomo-Animale

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Figura in alto:

Pittura a figure rosse su cratere a campana risalente al 470 a. C. e conservato presso il Museum of Fine Arts di Boston, Massachusetts. La scena raffigura il dio Pan, con testa caprina, mentre insegue, in preda alla passione erotica, un giovane pastore. Pan è una divinità itifallica, dominata dal desiderio sessuale (erotikós) che viene rappresentato spesso all’inseguimento delle ninfe, con le quali si accoppia nelle grotte. A volte insegue i giovani pastori oppure si unisce con le capre, mostrando in tal modo di incarnare l’energia sessuale in tutti i suoi aspetti. Pan non solo era raffigurato con aspetto caprino, ma si riteneva che suo padre Ermes si fosse unito a Penelope sotto forma di caprone, animale che i Greci consideravano incline al piacere (katopheres). Nella figura compare sulla destra Ermes, in forma di erma itifallica ossia di pilastro con testa umana e fallo in erezione. La raffigurazione del dio con testa di capra esprime la compresenza di tratti umani e animali e rivela la sua “duplice natura, nella metà superiore senza peli, nella metà inferiore ispido, con aspetto di capra” (Platone, Cratilo, 408 d). Dualità che rimanda al legame di Pan con le regioni ai margini delle terre coltivate, dove entrano in contatto gli spazi umani e la natura selvaggia. Pan oscilla inoltre tra la condizione di vero e proprio dio (theos), venerato in diversi santuari, e quella di semidio (hemitheos) (Georgoudi, 1981).

[Immagine: http://library.artstor.org/library/]

Figura in basso:

Pittura a figure nere su vaso attico in ceramica (520 a. C.) conservato presso il Metropolitan Museum of Art di New York. La scena raffigura un sileno itifallico accanto ad una capra . Satiri e Sileni sono due categorie di esseri mitici, spesso difficilmente distinguibili gli uni dagli altri, considerati personificazioni dei poteri e delle forze vitali della natura e spesso rappresentati come esseri umani con attributi zoomorfi. I Satiri hanno spesso orecchie appuntite, due piccole corna sulla fronte, capelli ricciuti e naso camuso, mentre l’attributo tipico dei Sileni è una lunga coda di cavallo. Entrambi sono ritenuti figli di Ermes e delle Ninfe, ma tuttavia mortali. Creature leggendarie che prendono parte con le Ninfe e le Menadi ai cortei dionisiaci danzando e suonando il flauto e partecipano dei piaceri sensuali e dell’ebbrezza provocata dal vino. Se Satiri e Sileni in genere sono concepiti come categorie collettive, ciò non inficia l’importanza della loro funzione, tanto che uno di loro, Papposileno era considerato proprio il maestro e l’educatore di Dioniso, mentre la condizione di ebbrezza consentiva loro di svolgere funzioni profetiche. Secondo l’interpretazione di Kerenyi queste figure all’origine potrebbero essere state danzatori mascherati e itifallici, uomini vestiti con pelli di capra o con coda di cavallo che formavano cortei sfrenati e orgiastici che celebravano e personificavano la forza vitale e fecondatrice della natura (Kerenyi, 1951, p.167-168).

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Immagine: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Satyr_goat_Met_L.2008.51.jpg]