La posizione centrale che il bisonte (Bison bison) assume nell’universo simbolico e rituale degli Indiani delle Grandi Pianure è sufficientemente giustificata dal ruolo fondamentale che l’animale aveva nell’economia e nella cultura materiale di questi popoli. Non è certo sorprendente rilevare come esso sia connesso con nozioni quali l’abbondanza, la fertilità, il nutrimento.
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Esemplare di bisonte maschio |
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Secondo una tradizione molto diffusa nella regione delle Pianure, i bisonti abitano nel mondo sotterraneo, vengono donati agli uomini, solitamente in seguito all’ intervento di un essere soprannaturale che li fa scaturire da un’apertura nel terreno o da una grotta. Un vecchio Lakota, Bad Wound, riferì a James Walker, nei primi anni del Novecento, che i bisonti vengono dalla terra, dove essi vivono in tipi (la classica tenda di pelle dei popoli nomadi). I bisonti celebrano cerimonie, come gli umani, e le depressioni circolari che a volte si osservano nella prateria sono i luoghi in cui i bisonti hanno tenuto le loro danze (Walker 1980: p. 124). Egli aggiunse inoltre che giovani femmine di bisonte possono trasformarsi in esseri femminili dall’aspetto umano, i cui piccoli assomigliano a bambini.
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Disegno realizzato da un Cheyenne all'inizio del Novecento per l'antropologo George Dorsey, per illustrare il mito di origine dei bisonti. Gli animali escono da una grotta, al seguito dell'eroe culturale Corna Erette (Dorsey 1905).
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Lo Spirito del Bisonte (Tatanka) aiuta gli uomini nella caccia e protegge le ragazze e le donne durante il periodo mestruale e durante la gravidanza (Walker 1980: p. 121).
Il mondo dei bisonti assume quindi una chiara configurazione femminile. Da questa connessione degli spiriti-animali con la terra e con la riproduzione, la fertilità, la prosperità delle specie animali, discende una particolare relazione dell’animale cacciato con la donna, alla quale spetta il compito di assicurare, attraverso la propria capacità generativa, la continuità del gruppo umano. Tale connessione è resa esplicita dalla figura della Donna Vitello di Bisonte Bianco che, secondo la mitologia lakota, portò in dono agli uomini la Sacra Pipa e, con essa, gli insegnamenti essenziali per la conduzione dei riti religiosi principali.
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Teschio di bisonte dipinto e imbottito di erbe sacre utilizzato dagli Arapaho durante il rito della Danza del Sole (Carnegie Museum of Art, Pittsburgh, Pennsylvania). |
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Gli Cheyenne raccontano un’altra vicenda, secondo la quale venne stabilita la corretta relazione tra uomo e bisonti. Protagonista è ancora una volta la figura di una donna- bisonte, che si manifesta alla sera in forma umana a un cacciatore, con la propria tenda e un figlioletto. Ma allo spuntar del giorno donna e bambino spariscono, con l’intera abitazione, e il cacciatore si ritrova da solo nella prateria. Egli tuttavia non si arrende nella ricerca, raggiunge il popolo dei bisonti e qui deve affrontare una serie di prove, tra cui la più importante è una gara di corsa. A quel tempo il mondo non era stato ancora ordinato in modo definitivo, per cui le relazioni tra uomini e animali erano ancora indeterminate. Gli animali, compresi i bisonti, si cibavano allora di carne umana. La gara di corsa avrebbe stabilito il ruolo specifico di ciascuno dei contendenti: l’uomo vince, grazie all’aiuto della gazza e del corvo. Da allora sono i vincitori della gara che si cibano della carne degli altri animali. Il rapporto tra cacciatore e selvaggina, tra colui che uccide e colui che è ucciso, colui che divora e colui che è divorato, è stato definito una volta per sempre (Comba 1999: p. 175-180).
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