Le Porte dell'anno. Indiani d'America
HOME < riti stagionali

MOSTRI ACQUATICI

BACK

Fiumi, laghi, corsi d’acqua erano popolati secondo i Nativi americani da grandi serpenti acquatici, che spesso si presentavano con il capo sovrastato da un paio di corna. I Lakota chiamavano questi esseri acquatici Hunktehi e li descrivevano talvolta come enormi serpenti, talaltra come grandi animali, simili a grossi quadrupedi dotati di coda e corna. Nell’aspetto di serpenti cornuti, questi esseri erano più comunemente chiamati con il termine di Mini watu, ma sembra che le due categorie fossero strettamente affini e in qualche misura intercambiabili. Entrambi si trovavano in eterna lotta con gli Spiriti del Tuono, come accadeva nella cosmologia dei popoli algonchini delle Foreste Orientali. L’intrinseca pericolosità di questi esseri era garantita dal loro stesso nome: unktehi significa infatti letteralmente “colui che uccide” (Walker 1980: 72). Essi erano infatti continuamente all’erta nelle profondità delle acque, in attesa di catturare chi si fosse imprudentemente avvicinato troppo al luogo in cui si nascondevano. Coloro che venivano afferrati dai mostri acquatici erano trascinati nelle profondità e trasformati a loro volta in esseri acquatici.

mostro acquatico

 

Pittura rupestre di Agawa Rock in Ontario, Canada, che raffigura un mostro acquatico con quattro zampe, corna, lunga coda e squame sul dorso e sulla coda.

 

 

D’altra parte queste entità erano considerate come esseri soprannaturali e dotati di potere, ai quali si dedicavano offerte e cerimonie rituali. Essi sembrano sfuggire all’ordine instaurato nel mondo, in senso sia cronologico che spaziale. Cronologicamente, essi precedono l’instaurazione dell’ordine cosmico e sono identificabili con le acque primordiali che ricoprivano il mondo prima della formazione della terra emersa. Spazialmente, essi si situano ai margini del mondo conoscibile, delimitando gli estremi confini della terra e le regioni più selvagge e marginali, le acque profonde o le caverne nelle montagne (Comba 1999: p. 198-201).
Secondo una cosmologia diffusa in gran parte del Nord America, gli esseri acquatici si trovavano in continuo conflitto con gli Spiriti del Tuono e le tracce di questa lotta si possono scorgere ancora oggi sul territorio. Ad esempio, secondo una tradizione degli Huroni, l’immane scontro tra lo Spirito del Tuono e un enorme serpente acquatico avvenne presso le cascate del Niagara e il dimenarsi della coda del mostro fece crollare una parte della parete, creando la particolare forma a “ferro di cavallo” che ancora oggi dà il nome a quella parte della cascata (Horseshoe Fall) (Barbeau 1914).

 
cascate del Niagara
 
  Veduta delle cascate del Niagara il cui profilo rivela, secondo le tradizioni mitologiche amerindiane, la traccia lasciata dalla coda di un enorme serpente durante la lotta contro l'Uccello del Tuono.  

 

Tra gli Ojibwa, il termine Mishebeshu significa letteralmente “grande lince” e veniva impiegato per designare un insieme di esseri mostruosi che popolavano le acque, alcuni dall’aspetto di grandi felini acquatici, mentre talora apparivano come serpenti cornuti o come esseri che univano le caratteristiche di entrambi (Smith 1995: p. 97-98). Sono questi esseri che nell’epopea mitologica dell’eroe culturale, conosciuta da gran parte dei popoli algonchini, finiscono per causare la morte del Lupo, il fratello adottivo del protagonista, innescando così la sua vendetta, che a sua volta determina lo scatenarsi del diluvio provocato dagli esseri acquatici. L’eroe sopravvissuto provvederà alla nascita di una nuova terra, inviando alcuni animali a pescare sul fondo una manciata di fango, con la quale formare il primo nucleo della superficie terrestre. Secondo la versione dei Menomini, gli dei celesti e i mostri sotterranei decidono di costruire insieme una capanna sacra, la capanna del Midewiwin, la grande cerimonia sciamanica dei popoli algonchini. Grazie all’intervento della Lontra, l’eroe culturale viene convinto a partecipare al rituale, che sarà così trasmesso da lui all’umanità futura (Michelson 1911). Tramite il rituale, le potenze del mondo superiore e quelle del mondo inferiore vengono congiunte e conciliate. Iil cosmo ritrova così un equilibrio collocando gli esseri umani al centro di due campi di forze, opposti e antagonisti, da entrambi i quali potrà ottenere benefici e potere.

 
  mostro acquatico  
 

Borsa decorata con aculei di porcospino, proveniente dalla regione delle foreste nord-orientali, che raffigura due mostri acquatici in forma di felini cornuti con una lunga coda (Cranbrook Institute of Science, Bloomfield Hills, Michigan).

 

 

 
 
  Animali Trasformazioni uomo-animale Simboli femminili
  Simboli maschili Simboli vegetali Mondo dei morti
  Selvaggi Follia rituale Cicli stagionali