Il ciclo lunare era la base per il calcolo del tempo, dividendo l’anno in circa dodici periodi, le “lune”, da una luna nuova alla successiva. Il sole era la base per segnare le fasi del tempo nel corso della giornata. Inoltre, i suoi movimenti segnalavano i cambiamenti delle stagioni, passando da un sole alto nel cielo e con le giornate più lunghe durante l’estate al sole basso sull’orizzonte e con le giornate brevi e fredde dell’inverno. I punti solstiziali segnalavano i momenti di svolta di questa oscillazione ed erano spesso occasioni di celebrazioni rituali, specialmente il solstizio d’inverno, che preannunciava il ritorno del calore e della rinascita primaverile.Il Sole è presente nella mitologia di tutta l’America indigena, viene personificato come fonte della forza vitale fecondante, come padre benevolo e come creatore. Tuttavia, il potere inaridente del sole era visto anche come una potenziale minaccia e questo veniva espresso, in alcuni gruppi, con l’attributo del cannibalismo o della forza guerriera posseduta dal Sole.
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Immagine antropomorfica del Sole, "che gli Americani adorano, offrendogli il fumo di tabacco come incenso", illustrazione tratta dal Codex Canadensis, manoscritto su pergamena realizzato tra il 1664 e il 1675 dal gesuita francese Louis Nicolas (Gilcrease Museum, Tulsa, Oklahoma) |
Spesso Sole e Luna sono raffigurati nella mitologia come fratello e sorella. Un mito diffuso in tutta l’America indigena racconta di come il fratello venisse a trovare di nascosto la sorella, in veste di amante segreto e dall’identità nascosta. Un giorno la sorella decide di segnare il corpo o il viso dell’amante con della fuliggine, in modo da poterlo riconoscere alla luce del giorno, e scopre così che si tratta di suo fratello. Colta dalla vergogna, la sorella cercherà d’ora in poi di tenersi il più possibile lontana dal fratello incestuoso, stabilendo in tal modo i diversi cicli temporali segnati rispettivamente dalla luna e dal sole, i quali solo raramente si trovano nel cielo contemporaneamente e sempre dalla parte opposta l’uno dell’altra (Gill-Sullivan 1992: p. 291).
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Pittura su pelle di bisonte realizzata intorno al 1740 dai Quapaw, una popolazione che risiedeva nell'attuale Arkansas, che rappresenta il Sole e la Luna. La figura umana mostrata sulla luna allude probabilmente ad un racconto mitologico appartenente al ciclo di miti astronomici ampiamente diffuso in tutto il continente (Musée du Quai Branly, Parigi)
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Secondo la cosmologia lakota, agli inizi dei tempi, quando ancora gli uomini vivevano nel mondo sotterraneo, esisteva una bellissima donna, di nome ite, la quale aveva sposato tate, il dio dei venti, a cui aveva dato quattro figli. Il trickster, inktomi, un personaggio sempre alla ricerca di qualche stratagemma per creare scompiglio e ridicolo nel mondo, convinse gli anziani genitori della donna e lei stessa a sfruttare la propria bellezza per divenire la compagna di wi, il Sole. Colpito dalla bellezza della donna, il Sole la invitò alla festa delle divinità. Inktomi la istruì di sedersi nel posto vacante, proprio accanto a wi. Questo era il posto destinato ad hanwi, la Luna, la compagna del Sole, la quale però si era attardata ad ornarsi e imbellettarsi, sempre su consiglio del beffardo inktomi. Quando finalmente giunse alla festa, la Luna vide seduta al suo posto, accanto al Sole, la bellissima donna umana: si sedette allora dietro al Sole, coprendosi il capo con il mantello per la vergogna, mentre tutti risero di lei. A questo punto intervenne škan, o takuškanškan, “Qualcosa che muove”, lo spirito che dirigeva il processo di creazione e costituiva la forza dinamica che genera ogni forma di movimento. Egli stabilì che da allora in poi il Sole e la Luna sarebbero stati separati, andando ciascuno per proprio conto: essi governano l’alternanza del giorno e della notte; in aggiunta, la Luna avrebbe governato un terzo periodo, “l’intervallo tra il momento in cui andò via da lui al momento in cui ritornò da lui” (Walker 1917: 166). Questa descrizione piuttosto enigmatica sembra riferirsi al ciclo lunare, poiché la Luna, in seguito all’episodio che le procurò vergogna, si copre il volto quando è “vicina al Sole” e lo scopre solo quando è lontana da lui.
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Pelle di bisonte decorata con il motivo della ruota solare, largamente impiegato nella regione delle Pianure. L'oggetto è stato realizzato dai Lakota probabilmente agli inizi del Novecento (Southwest Museum of the American Indian, Los Angeles, California) |