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LA DONNA-TURBINE |
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Secondo il mito delle origini degli Arapaho, nei tempi primordiali, quando ancora non esistevano gli animali, la terra era completamente ricoperta di acqua, ad eccezione di una montagna, sulla quale sedeva un uomo. Altre versioni riportano che l’uomo sedeva su una pipa che galleggiava sull’acqua, oppure parlano di una persona che è al tempo stesso la Pipa Sacra. Quest’uomo chiede l’aiuto di alcuni uccelli acquatici, che in altri casi sono inviati dal Creatore, invitandoli a tuffarsi in profondità per cercare di raggiungere il fondo e portare a galla un po’ di terra. Dopo diversi tentativi infruttuosi, un’anatra (oppure in altre versioni una tartaruga) riesce a tornare a galla con un po’ di fango tra le zampe. La terra viene sparsa verso le quattro direzioni dello spazio e prende il posto dell’acqua primordiale, la quale è spinta all’estremo limite del mondo, formando un anello che circonda la terra emersa. Alcuni racconti attribuiscono il movimento di espansione della terra e di espulsione delle acque alla Donna Turbine (neyoooxetusei) (Anderson 2000; 2001). Vennero poi formate le parti visibili della terra: i fiumi, le valli e le foreste. L’essere originario (che svolge quindi le funzioni di demiurgo) creò poi gli esseri umani, diede origine alla differenza tra i sessi, alle diverse specie di animali, terrestri, acquatici e celesti. Infine, l’essere primordiale donò agli antenati degli Arapaho la Sacra Pipa, insegnò loro l’uso degli strumenti e delle armi, l’uso del fuoco e del linguaggio: in breve le arti della cultura.
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