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In tutto il Nord America indigeno si trova la credenza nell’esistenza di un genere di esseri di piccola statura, che popolano le regioni più isolate e selvagge, i boschi e i luoghi dove si trovano antichi resti di tombe o di costruzioni del passato. Costoro erano considerati come esseri potenti e, in parte, temibili. Non necessariamente ostili o malevoli, si attribuiva tuttavia ad essi un carattere imprevedibile e impulsivo, che li poteva indurre a commettere scherzi o malignità ai danni del malcapitato che avesse dovuto incontrarli.
I Crow delle Grandi Pianure ritenevano cheil Piccolo Popolo (che essi chiamavano awakkule) fosse composto da esseri fondamentalmente benevoli, anche se potevano a volte indulgere in scherzi e disturbi. Essi vivevano in colonie, nelle regioni montagnose più remote. In alcuni luoghi, che si sapevano frequentati da loro, si lasciavano offerte e doni per attirarne la benevolenza. Essi potevano anche predire a una donna incinta di quale sesso sarebbe stato il nascituro: la donna lasciava in una località prestabilita due giocattoli, uno tipicamente maschile e l’altro femminile. Ritornando sul posto il giorno dopo avrebbe riscontrato che gli “gnomi” avevano lasciato solo uno dei due, quello riferito al sesso del bambino che sarebbe venuto a nascere (Frey 1987: 68).
Tra i Lakota invece i piccoli esseri dei boschi, chiamati “Abitatori degli Alberi” (čanotila), erano entità malevole, che facevano perdere nei boschi gli esseri umani. Vedere uno di questi esseri significava che qualche parente della persona che aveva avuto quell’esperienza era destinato a morire nel prossimo futuro. |
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Illustrazione che raffigura il Piccolo Popolo mentre esegue una danza in circolo attorno ad un albero (da: Mabel Powers, Stories the Iroquois tell their children, New York, American Book Company, 1917)
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Tra gli Irochesi, il Piccolo Popolo era costituito da esseri dai poteri straordinari, che vivevano nelle foreste e avevano il compito di controllare le forze della natura. Secondo un racconto, un giorno un cacciatore incontrò alcuni di questi strani esseri, i quali lo invitarono a condividere il loro pasto. Durante la festa che si svolse in quell’occasione, l’uomo assistette alle danze e alle cerimonie che il Piccolo Popolo aveva messo in pratica e, una volta ritornato al suo villaggio, volle riprodurle, introducendo così la Danza delle Tenebre. Quando fece ritorno al villaggio scoprì che era passato molto tempo da quando era stato via, tanto che la gente era convinta che egli fosse ormai morto.
Quello che nel mondo del Piccolo Popolo sembra essere un periodo di pochi giorni si rivela, nel mondo umano, corrispondere a diversi anni. La cerimonia della Danza delle Tenebre si deve svolgere al buio, di notte, in un edificio dove tutte le fonti di luce sono state spente, allo scopo di curare un malato e comporta invocazioni agli spiriti dei defunti. Il Piccolo Popolo infatti, per il fatto di vivere nelle profondità della terra, in una sorta di “altro mondo”, è strettamente associato al mondo dei morti.
I Seneca chiamavano il Piccolo Popolo ohdowa e lo consideravano formato da spiriti che abitavano il mondo sotterraneo. Essi erano chiamati i “cacciatori” perché combattevano contro i mostri che popolavano la terra ed erano ritenuti i guardiani delle porte d’accesso al mondo inferiore. Nei luoghi dove avevano tenuto le loro feste e danze si potevano individuare cerchi di erba schiacciata.
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Scene di vita del Piccolo Popolo, mentre una fanciulla lo osserva (illustrazione da: Mabel Powers, Stories the Iroquois tell their children, New York, American Book Company, 1917) |
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Le caratteristiche di questi esseri sono straordinariamente simili a quelle dei loro omologhi del folklore europeo. Essi sono strettamente connessi con il mondo della natura, abitano i boschi, i laghi, le colline e le zone selvagge, comunicano con gli animali e sono i guardiani di luoghi particolari. Sono associati con i morti, come se essi e gli spiriti dei defunti condividessero lo stesso regno indefinito che si trova nel mondo sotterraneo. Infine, essi dimostrano uno spiccato interesse per i bambini degli umani e talvolta cercano di prelevarne alcuni e di portarli nel loro mondo (Bastine-Winfield 2011: p. 274-281).
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Ingresso della caverna di Devils Hole ("Il buco dei diavoli") nello stato di New York. Anche il Piccolo Popolo abitava luoghi come questo, che veniva considerato come una porta di accesso al mondo sotterraneo. Le pitture sulle pareti sono graffiti contemporanei. |
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