Le Porte dell'anno. Indiani d'America
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UOMO-CERVO

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In un mito della California si narra di un giovane che viene travestito da cervo e si trasforma in questo animale, per consentire ai suoi compagni di ottenere la carne uccidendolo. Il racconto sanziona l’origine del costume di caccia e mette bene in evidenza una caratteristica comune a tutto il mondo indigeno americano: la differenza tra esseri umani e animali che vengono da loro cacciati è molto sfumata, anzi, gli animali possono essere visti come nient’altro che degli esseri umani trasformati nel loro aspetto esteriore.

 

maschera di cervo

 

Maschera in legno di un uomo-cervo ritrovata nel tumulo funerario di Spiro Mound, Oklahoma, databile tra il IX e il XVI secolo d.C. (National Museum of the American Indian, Washington, D.C.)

 

Un racconto dei Nlaka’pamuk  (conosciuti anche come Indiani Thompson) della British Columbia narra di un giovane cacciatore, particolarmente abile nella caccia al cervo, il quale un giorno, inseguendo le tracce di una cerva con il suo piccolo, si trovò improvvisamente di fronte a una giovane donna con il suo bambino. La donna le propose di divenire sua moglie e lo condusse presso la sua gente, che viveva sottoterra, in una collina, dove si trovava un’abitazione popolata da persone del tutto simili agli Indiani. Essi indossavano begli abiti in pelle di cervo. Il giorno dopo egli viene invitato ad andare a caccia, nel corso della quale due dei fratelli della moglie si mettono a correre e compaiono in forma di cervi offrendosi alle frecce del cacciatore, che li uccide. Dopo il pasto, egli viene avvertito di raccogliere accuratamente tutte le ossa degli animali consumati, avvolgerle in un fagotto e gettarle nell’acqua. Poco dopo i suoi due cognati ritornano vivi e vegeti. Quando arriva la stagione degli accoppiamenti, il capo del gruppo gli pone addosso la pelle di un cervo maschio e lo trasforma così in cervo. Egli impara a destreggiarsi nel combattimento tra maschi per guadagnarsi la compagnia della moglie. Dopo essere tornati in visita presso il gruppo umano al quale apparteneva, il giovane cacciatore decide di abbandonare i suoi simili e di rimanere per sempre con la sua famiglia adottiva, trasformandosi in cervo (Thompson 1929: p. 169-173).

 

pittura rupestre di uomo- cervo

 

Pittura rupestre in cui è raffigurato un essere antropomorfo con corna di cervo che tiene nella mano un serpente (Head of Sinbad Canyon, Utah)

 

I Lakota avevano una società cerimoniale che riuniva coloro che avevano avuto esperienze visionarie connesse con il grande cervo canadese (elk, Cervus elaphus canadensis). Si pensava che gli individui che avevano avuto queste visioni acquisissero particolari poteri di attrazione sessuale nei confronti delle donne, abilità in guerra e capacità terapeutiche. I membri della società celebravano periodicamente una Danza del Cervo, indossando maschere di pelle di cervo con le corna attaccate, che ricoprivano interamente la testa del danzatore. Portavano inoltre nelle mani un fascio di rami verdeggianti e un cerchio di legno ricoperto di pelliccia, che rappresentava simbolicamente una trappola, nella quale il danzatore poteva attirare sia gli animali nella caccia, sia i nemici in guerra e sia le donne nelle relazioni amorose. Come testimonianza del loro potere, i danzatori camminavano su un terreno soffice mostrando di lasciare delle orme di cervo e non umane. Ossia, dimostravano di aver acquisito l’aspetto esteriore del cervo, di essersi trasformati nell’animale (Sundstrom 2004).

 

disegno di uomo-cervo     disegno di uomo-cervo
Disegni di danzatori mascherati dei Lakota che impersonano il cervo, realizzati dall'artista Lakota Walter Bone Shirt intorno al 1890 (Maureen and Mike Mansfield Library, Missoula, Montana)

 

 

 
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