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UOMO-SERPENTE |
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Un racconto mitico, diffuso ampiamente in tutta l’area delle Grandi Pianure, racconta di come un giovane si trasformò in un mostro delle acque. Secondo la versione degli Cheyenne, una coppia di giovani si allontanò dal villaggio alla ricerca di uova e si trovò sulle sponde di un lago. Uno di essi trovò delle uova dalla foggia strana, come non ne aveva mai viste. Nonostante gli avvertimenti del compagno, uno dei giovani mangiò una di queste uova. Improvvisamente, cominciò a sentirsi in modo strano, mostrando un particolare desiderio di stare vicino all’acqua. Il compagno osservò con disappunto che il suo aspetto stava cambiando. Giunti nuovamente presso uno specchio d’acqua il giovane si trasformò in un animale mostruoso, un mihn, simile a una gigantesca lucertola, con un corno o due sulla testa. Questi esseri erano considerati i responsabili delle morti per annegamento nei fiumi o nei laghi (Grinnell 1923 [1972, vol.2: 97-98]).
La variante raccolta da Dorsey tra gli Arapaho è del tutto simile, ma aggiunge il discorso rivolto dall’uomo trasformato in serpente acquatico al suo compagno: “Resterò in quest’acqua profonda, accanto alla riva, quindi, per favore, racconta di questo posto alla mia gente. Ogni volta che vorranno attraversare il fiume, sia a monte che a valle, dì loro di gettare degli intestini nel fiume, per ricordarsi di me. Io farò in modo che possano attraversare in modo sicuro” (Dorsey-Kroeber 1903: 151). Questo significa che gli esseri acquatici, per quanto di aspetto mostruoso, non lo erano poi in modo così radicale: almeno alcuni di loro erano stati uomini un tempo e dimostravano di voler aiutare e beneficiare i loro antichi compagni, donando loro potere e protezione in cambio di offerte e sacrifici.
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