Bassorilievo del XII secolo raffigurante un lupo, proveniente dall’Abbazia
di Sainte-Marie-de-la-Règle, distrutta nel 1819, ora conservato
presso il Musée Municipal de l’Evêché et de
l’Email di Limoges, Limousin, Francia. Nel mondo cristiano il
lupo assume una connotazione nettamente negativa: feroce e crudele,
è l’immagine stessa del diavolo che tormenta gli uomini.
La sua preda preferita è l’agnello, che rappresenta l’immagine
della purezza e dell’innocenza del Salvatore. Quando è
colpito dalla fame, la sua voracità è proverbiale e arriva
facilmente fino al cannibalismo, divorando i suoi stessi piccoli. “Tuttavia,
alla carne di qualsiasi animale, il lupo preferisce quella umana. È
un grande divoratore di bambine, come in Cappuccetto Rosso, la cui più
antica versione è attestata nella regione di Liegi intorno all’anno
Mille” (Pastoureau 2012, p. 75). Ancora fino alle soglie dell'epoca
moderna “il lupo era tutto sommato un animale temuto, misterioso
(poiché viveva nei boschi) e terribilmente presente [...] A livello
delle rappresentazioni coscienti era l’animale sanguinario, nemico
degli uomini e delle greggi, compagno della fame e della guerra”
(Delumeau 1978, p. 63).
[Immagine: http://www.passion-histoire.net/viewtopic.php?f=20&t=27729&start=30]