Figura in alto:
Illustrazione dal manoscritto n. 500 della Biblioteca Municipale di
Valenciennes, Francia, datato a circa il 1175, che descrive la vita
e i miracoli di Sant’Amand. La leggenda, secondo la quale l’orso,
dopo aver divorato una cavalcatura del Santo, si sottomette pacificamente
al basto per trasportare i bagagli di quest’ultimo o per tirare
il suo carro, è attribuita a varie figure di Santi nell’agiografia
cristiana medievale: tra questi San Biagio, San Gallo, San Martino,
Sant’Arige (vescovo di Gap), e così via. È possibile
che queste leggende rappresentino il processo di cristianizzazione,
che ha soppresso precedenti culti dell’orso ancora presenti nella
religiosità popolare, per sostituirli con la devozione al Santo
locale. In queste leggende, l’orso, antico protagonista di credenze
pre-cristiane, viene in parte demonizzato e in parte addomesticato,
grazie al potere del Santo che si dimostra più forte di lui e
lo assoggetta al basto dell’asino o alla museruola. In questo
senso, appare qui un parallelo con gli orsi incatenati e ammaestrati
che erano portati in giro da giullari e giocolieri, e più tardi
da zingari, di villaggio in villaggio, di mercato in mercato. Da bestia
ammirata e temuta l’orso diviene così un animale da circo,
che danza e fa divertire il pubblico (Pastoureau 2012, p. 68-69).
[Immagine: http://bibebook.valenciennes.fr/MS0500/index.htm]
Figura in basso:
Arazzo del XV secolo, raffigurante Saint Vaast che addomestica
un orso, conservato presso il Museo d’Arte (Musée des Beaux-Arts)
di Arras, Francia. Secondo la leggenda, l’animale devastava la
regione, uccidendo uomini e animali. Il santo gli andò incontro
e gli intimò, in nome di Dio, di abbandonare quel luogo e l’orso
immediatamente obbedì.
[Immagine: http://vivrevouivre.over-blog.com/article-30063350.html]