Statua in legno di pero di Notre-Dame du Pilier (“Nostra Signora
del Pilastro”), conosciuta comunemente come la Madonna Nera di
Chartres, conservata all’interno della Cattedrale e risalente
al 1540.
Molto diffuso in varie località dell’Europa, il culto delle
Madonne Nere ha suscitato innumerevoli dibattiti e ipotesi interpretative.
Anche in questo caso una componente di continuità con la religiosità
pre-cristiana è fuor di dubbio: le immagini di Iside e di Cibele
erano spesso raffigurate con il volto scuro, da collegarsi sia con l’aspetto
notturno e lunare, sia con l’aspetto ctonio e di richiamo alla
terra e alla sua fertilità. Anche la Vergine appare come particolarmente
legata a luoghi sotterranei, grotte e anfratti. Sia a Chartres che a
Le Puy la Madonna Nera era venerata in cripte profonde. In molti casi
l’immagine sacra si riteneva scesa dal cielo o arrivata dal mare.
Evidenze di continuità con la tradizione più antica sono
presenti ad esempio al Santuario di Santa Maria dell’Impruneta,
presso Firenze, dove gli scavi archeologici hanno messo in luce, sul
luogo ove sorge oggi l’edificio sacro, tracce di un culto delle
acque che risale all’epoca etrusca. Il santuario era collegato
a una fonte, ritenuta miracolosa, e la Madonna venerata come protettrice
delle acque, regolatrice delle piogge e della piena dei fiumi.
Un legame particolare si può tracciare con la figura di Iside,
che sembra aver anche anticipato la classica iconografia della madre
con il bambino in braccio. Tale legame tra le due figure femminili viene
evidenziato dalla lettura di Cardini: “Maria è madre del
Cristo Salvatore, come Iside è madre di Horus salvatore; entrambe
tengono in grembo il loro bambino e l’allattano; entrambe lo sottraggono
ai rispettivi persecutori, Iside conducendolo nella palude di Chemnis
e Maria in Egitto. Lo stesso fatto che Maria scelga per la sua fuga
la patria di Iside, e che nell’Egitto cristiano il culto di Maria
sia divenuto tanto forte, non costituiscono prove ulteriori di questo
rapporto privilegiato?” (Cardini 1995, p. 134).
Analogamente, la Madonna Nera venerata a Tindari, in Sicilia, fu trovata,
secondo la leggenda, arenata sulla spiaggia, come Afrodite, della quale
si narrava la nascita dalle acque marine sulle coste dell’isola
di Cipro. A Crotone, la Madonna Nera è venerata dalle ragazze
in attesa d’un marito, ed è significativo che in questa
località sorgesse un famoso santuario dedicato a Hera Lacinia,
patrona del matrimonio (Cardini 1995, p. 145).
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