Simboli Femminili

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Particolare del mosaico pavimentale della Cattedrale di Santa Maria Annunziata a Otranto, Lecce, eseguito tra il 1163 e il 1165. L’opera ha al centro un grande albero della vita, intorno al quale si distribuiscono varie raffigurazioni della storia sacra. Qui è rappresentata Eva accanto al serpente, nel Paradiso Terrestre.
Il racconto della creazione di Eva dalla costola di Adamo rivela il carattere più marcatamente “androcentrico” del Cristianesimo rispetto alla maggior parte delle religioni del mondo antico, ossia un atteggiamento che attribuisce all’elemento maschile un ruolo di primo piano nella vita sociale e religiosa, a scapito di quello femminile. Il racconto della nascita della donna dalla costola del primo uomo rovescia il processo reale della nascita umana, in cui maschio e femmina nascono entrambi dalla donna. “Poiché è un Dio maschio che fa nascere la donna dal fianco del maschio, la condizione della donna è considerata ausiliaria e secondaria rispetto a quella del maschio” (Ruether 2005). La definizione androcentrica dell’umanità adottata dal Cristianesimo è evidente in Agostino, il quale afferma: “quando si considera [la donna] separatamente nella sua qualità di compagna, cioè ci si riferisce alla donna da sola, ella allora non è l’immagine di Dio ma se ci si riferisce al maschio da solo egli è l’immagine di Dio, in senso pieno e allo stesso modo in cui lo è la donna quando è unita a lui” (De Trinitate, 7, 7, 10).

[Immagine: www.malopra.com]