Simboli Maschili

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Mosaico del 400 circa, proveniente probabilmente da una chiesa a Maaut el Naaman, nella Siria settentrionale e attualmente conservato presso il Cleveland Museum of Art, Cleveland, Ohio.
La scena mostra Adamo ed Eva mentre si scambiano il frutto proibito e si coprono il corpo con grosse foglie. Il riferimento è al testo di Genesi (3, 7): “Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture”.
Le interpretazioni del racconto biblico in cui si narra la cacciata dei primi uomini dal Paradiso Terrestre, esposte dai Padri della Chiesa nei primi secoli del Cristianesimo, tendono a vedere nel peccato di Adamo ed Eva l’origine di tutte le sventure umane. Il Gesù dei Vangeli non afferma in nessun luogo di essere venuto a cancellare le conseguenze del peccato compiuto dai progenitori del genere umano, mentre Paolo gli attribuì proprio questa funzione. La colpa di Eva fu interpretata essenzialmente come la tentazione della sensualità, che parte dalla donna e contamina l’uomo. Sant’Ambrogio, ad esempio, accusava Eva di essere l’origine di tutti i peccati, di aver indotto Adamo nell’errore, per cui la donna era vista come la vera causa della colpa dell’uomo: viro culpae auctor est mulier (Flasch 2007, p. 47). Secondo Agostino, il fatto che Dio avesse creato l’uomo come maschio e femmina doveva essere inteso spiritualmente (spiritualiter). Il comando di Dio, “siate fecondi e moltiplicatevi” (Genesi, 1, 28) non si riferisce quindi alla fecondità carnale, bensì alla produzione di frutti intellettuali e immortali. Prima della caduta non vi era stata unione carnale, come non vi sarà dopo la resurrezione. La Scrittura, nell’interpretazione di Agostino, ci insegna a disprezzare la generazione carnale (Flasch 2007, p. 48).
Da questo punto di vista, l’ideologia dominante del Cristianesimo segna una netta cesura con le religioni del mondo antico, per le quali la sessualità e la fertilità erano elementi sacri fondamentali, fin dalle epoche preistoriche. I miti e rituali pre-cristiani contenevano infatti espliciti riferimenti alla sessualità, intesa come energia generale che determinava il rigenerarsi della vita e che si manifestava sia a livello umano sia a livello dell’intero cosmo.


[Immagine: http://library.artstor.org]