Incisione sulla parete meridionale della Chiesa di San Secondo, Cortazzone,
Asti, risalente al XII secolo.
Nonostante la generale tendenza alla repressione della sessualità
da parte della Chiesa cristiana, immagini come questa rivelano come
nella religiosità popolare fosse ancora molto viva l’idea
secondo cui l’unione sessuale aveva un valore molto più
ampio che non il semplice atto corporeo e implicava un atto sacro. Come
nelle religioni antiche, l’unione dell’ uomo e della donna
si inseriva in un contesto cosmologico, come strumento per sollecitare
le forze vitali e generative della natura e convogliarle a beneficio
non solo degli esseri umani, ma anche degli animali, dei campi e dei
raccolti.
[Immagine: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Cortazzone_ChiesaSan_
Secondo_07c.JPG]