Manoscritto di scuola fiamminga de Le Pélerinage de l’âme,
datato 1435, parafrasi in prosa del poema di Guillaume de Deguileville,
conservato presso la Bodleian Library dell’Università di
Oxford.
L’illustrazione mostra una rappresentazione cosmologica dell’aldilà
cristiano medioevale: intorno alla parte centrale, che è costituita
dalla bocca dell’Inferno - fauci mostruose che racchiudono i dannati
destinati al tormento eterno - si sviluppano in cerchi concentrici il
Limbo, dove si trovano i bambini non battezzati, poi il Purgatorio,
dove le anime dei peccatori, accompagnate dai loro angeli protettori,
attendono di essere purificate, e infine il cerchio dell’arcobaleno
che permette di accedere al mondo paradisiaco, dove Dio accoglie le
anime dei giusti.
Come è stato dimostrato dalla ben nota analisi di Jacques Le
Goff, la credenza nel Purgatorio si sviluppa nella cristianità
occidentale tra il 1150 e il 1250 circa, come idea di un aldilà
intermedio, nel quale alcuni defunti subiscono una prova, una “purificazione”,
che può essere abbreviata dai suffragi dei viventi. Gli elementi
che si strutturano nel XII sec. dando vita al Purgatorio, risalgono
a periodi più antichi. Nel fuoco del Purgatorio prende nuova
forma la concezione del fuoco purificatore, rigeneratore, ricorrente
nelle antiche religioni. Il passaggio attraverso il fuoco diviene rito
di passaggio, ordalia. Questa antica eredità “spiega, a
parer mio, una delle ragioni del successo del Purgatorio, che consiste
nell'aver ripreso talune realtà simboliche molto antiche. Ciò
che si àncora a una tradizione ha le maggiori probabilità
di riuscita. Il Purgatorio è un'idea nuova del cristianesimo,
che però ha derivato dalle religioni precedenti una parte dei
suoi accessori principali” (Le Goff 1982, p.15).
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