Selvaggi

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Banchi scolpiti nella Cattedrale di Saint-Pierre, a Saint-Claude, Franca Contea, Francia. Le sculture in legno sono state realizzate tra il 1447 e il 1450 e presentano molti motivi tratti dalla cultura popolare, tra cui la figura dell’Uomo Selvaggio, ritratto con la sua classica iconografia.

[Immagine: http://www.racinescomtoises.net/?Les-stalles-de-la-cathedrale-St]


Una descrizione dell’Uomo Selvaggio compare nel romanzo cortese di Chrétien de Troyes (XII secolo) Yvain o Il Cavaliere del Leone. Esso appare come un uomo di statura gigantesca: “Un villano, che somigliava a un Moro, sconcio e orrendo a dismisura, creatura sì laida che non si potrebbe descrivere a parole, era seduto su un ceppo con una grande mazza in mano. […] aveva la testa più grossa di quella di un ronzino o di ogni altro animale, capelli arruffati e fronte pelata, gli orecchi villosi larghi più di due spanne e grandi come quelli di un elefante; sopracciglia enormi, faccia piatta, occhi di civetta, naso di gatto, bocca tagliata come quella di un lupo, denti di cinghiale, aguzzi e rossastri; rossa la barba, attorcigliati i baffi; il mento attaccato al petto, la schiena lunga, storta e ricurva. Era appoggiato alla mazza e indossava un vestito assai strano; non vi era né lino né lana, ma, attaccate al collo, aveva due pelli, da poco scuoiate, di due buoi o di due tori” (trad. Agrati-Magini 1983, p. 211). Questo essere si mostra come un vero e proprio signore degli animali della foresta, che esercita autorità su di loro e li costringe a rimanere entro i limiti del bosco; afferma di sé orgogliosamente: “Io solo sono signore sulle mie bestie” (Id., p. 212).