Icona
del XVII secolo raffigurante San Cristoforo, proveniente da Cerepovec,
Russia, conservata nel Museo del Cremlino a Rostov Velikij, Russia.
Nelle leggende agiografiche, San Cristoforo viene descritto come un
individuo di statura gigantesca e di enorme possanza fisica, che si
mise in viaggio per mettersi alle dipendenze del “re più
grande” che vi fosse sulla terra. Deluso dai sovrani che aveva
incontrato, venne convinto da un eremita a mettersi alle dipendenze
di Cristo e a svolgere il compito di traghettare i passanti attraverso
un fiume dalle acque pericolose. Un giorno un bambino gli chiese di
essere trasportato, ma il fardello divenne così pesante da rendergli
estremamente difficoltoso l’attraversamento. Il bambino gli si
rivelò come lo stesso Cristo e da allora in poi egli prese il
nome di “portatore di Cristo”. Nelle chiese orientali, egli
viene spesso raffigurato con una testa di cane, e rappresentato nelle
leggende come un gigantesco guerriero che veniva dalla regione della
Cirenaica. L’attraversamento di un fiume e la testa di cane sono
entrambi attributi di esseri associati al mondo dei morti, come il dio
egizio Anubi o il demone raffigurato su alcuni rilievi etruschi. Sembra
quindi che il Santo cristiano abbia ereditato alcune caratteristiche
di un’antica divinità psicopompa.
Un altro elemento che ha favorito la rappresentazione del Santo come
cinocefalo è la ricorrenza della sua festa il 25 Luglio, ossia
nel periodo che gli antichi chiamavano della Canicola, perché
corrisponde al periodo della levata eliaca (ossia del sorgere sull’orizzonte
poco prima del levar del sole) della stella Sirio, nella costellazione
del Cane Maggiore, chiamata la “stella del Cane”.
[Immagini: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Saint_Christopher_-_Icon_from_
Cherepovets.jpg].