Illustrazione da un manoscritto francese del XII secolo (Liber Floridus,
ms. 92), conservato presso la Rijksuniversiteit te Gent Bibliotheek,
Gand, Belgio.
L’immagine raffigura il Diavolo a cavallo del demone Behemoth,
un animale mostruoso citato nell’Antico Testamento (Giobbe, 40,
15-24), che qui assume l’aspetto di un toro.
Nell'antica Grecia i demoni erano considerati, dopo gli dei e gli eroi,
delle potenze senza una precisa individualità, la cui unica espressione
era la maschera, il polimorfismo. L'indeterminatezza del demone è
visibile nella figura del Buon Demone protettore della famiglia arcaica,
una tradizione che ha trasferito i riti e le credenze propri della società
agricola nella città. La funzione peculiare del demone consiste
nella mediazione tra i mortali e gli dei e questa figura che partecipa
contemporaneamente della natura divina e umana veniva interpellata o
si manifestava in pratiche rituali quali la divinazione, la magia, gli
incantesimi, i sogni. Nel Cristianesimo, il demone, che per i Greci
poteva spingere al bene e al male, si sdoppia nelle sue qualità
portando alla dicotomia tra angeli e demoni, in uno spazio del mondo
ordinato in modo decrescente a partire da Dio. La funzione mediatrice
viene esclusa e i demoni (il Maligno) si identificano con il Diavolo,
con le pulsioni del desiderio, con la tentazione del fantastico e dell’
immaginazione e soprattutto dei sensi (Detienne 1978).
Per i popoli dell’Antichità, un paio di corna taurine poste
sul capo di una figura umana erano un attributo delle divinità.
Ad esempio, nel mondo mesopotamico gli dei erano riconoscibili iconograficamente
proprio perché indossavano un copricapo ornato con diverse paia
di corna. Con la cristianizzazione e con il rovesciamento di segno delle
credenze precristiane, le corna sono divenute un simbolo del Male e
sono state associate esclusivamente alla figura del Diavolo. Anche la
mescolanza di tratti umani e animali, quindi la capacità di mutar
forma, di trasformarsi, ha finito per essere considerata una caratteristica
puramente diabolica e malefica. Parallelamente, il mondo sotterraneo,
che per tutta l’Antichità aveva rappresentato il mondo
dei morti, ma anche il luogo in cui aveva sede la forza generativa che
produceva la nascita, la crescita e la fertilità di tutto il
vivente, assunse gradualmente le caratteristiche negative degli Inferi,
il regno del Diavolo, nel quale venivano trascinate le anime dei dannati.
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