Impressione di sigillo cilindrico di epoca accadica (2200 a.C.) con
la raffigurazione di alcuni dei del pantheon mesopotamico. Si nota che
tutti i personaggi rappresentati indossano un copricapo sormontato da
diverse paia di corna, questa era l’insegna caratteristica degli
esseri divini fin dalla più remota antichità. Questa caratteristica,
unita ai numerosi epiteti che designano le divinità con attributi
animali, rivela una stretta connessione del mondo divino con il mondo
animale anche se la forma più frequente di rappresentazione degli
dei è quella antropomorfa. Oltre alla dea alata Inanna/Ishtar
nella scena illustrata si distinguono: Enki (in accadico Ea), il dio
delle acque dolci del sottosuolo (rappresentate dai fiotti d’acqua
che scaturiscono dalle sue spalle); sulla destra il dio bifronte Sha,
visir di Enki; ai piedi di Inanna il dio del sole Utu, rappresentato
con un coltello in mano, nell’atto di aprirsi il cammino dalle
profondità della terra per comparire all’orizzonte all’alba.
Tratto caratteristico di tutte queste figure è la connessione
con l’energia vitale e generativa rappresentata dall’acqua
e dal sole. L’oggetto è conservato al British Museum.
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