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Mondo dei Morti |
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Statuetta in bronzo del periodo neo-assiro (X-VI secolo a. C.) raffigurante
il demone Pazuzu, signore dei venti settentrionali che soffiano dalle
montagne. Il personaggio si presenta alato, con estremità munite
di artigli, il suo volto ha tratti animaleschi, fauci con denti digrignanti
e lingua prominente, mentre il corpo scarno e ossuto mette in evidenza
le costole. Anche se non abbiamo documentazione del rapporto di questa
figura con il mondo dei morti essa appartiene all’ampia categoria
delle entità malevole ampiamente diffuse nel mondo mesopotamico.
I demoni della Mesopotamia erano in genere spiriti ostili di minore
dignità e potere rispetto agli dei. Erano spesso considerati
discendenti di Tiamat, il mostro ucciso e smembrato da Marduk nell’atto
di creare il mondo, altre volte discendenti del grande dio An. Gli dei
primordiali, guidati da An, erano divinità sotterranee della
fertilità, chiamate anunnaki, che in epoca più tarda divennero
i giudici e guardiani dei morti nel mondo inferiore, mentre gli etimmu
erano gli spettri di coloro che erano morti insoddisfatti e vagavano
sulla terra. Infine altri spiriti malevoli erano responsabili di epidemie,
malattie, incubi e malesseri portati dal vento (come lo stesso Pazuzu).
La demonologia della Mesopotamia avrà un’enorme influenza
sulle idee relative ai demoni e al diavolo nel pensiero ebraico e cristiano
(Dalley 1989). L’oggetto è conservato presso il Museo del
Louvre. |