Statuetta in terracotta appartenente alla cultura di Cucuteni (Romania)
fiorita nel tardo Neolitico, tra il 5.500 e il 2.750 a.C. L’immagine
viene definita da Marija Gimbutas “l’antico dolente”:
un uomo anziano seduto su di uno sgabello, con le braccia appoggiate
sulle ginocchia e le mani che sorreggono il volto. Questa tipologia
costituisce uno dei due unici modelli di rappresentazione maschile nell’arte
preistorica dell’Antica Europa, insieme con l’ “uomo
che regge il pastorale”. Secondo l’interpretazione della
studiosa esso rappresenterebbe un dio morente della vegetazione. L’ipotesi
è suggestiva ma si basa solo su congetture a partire da alcuni
personaggi mitologici di epoche molto più tarde, mentre mancano
del tutto elementi concreti che possano avvalorarla. Inoltre, gli “dei
che muoiono” dell’Antico Vicino Oriente (Dumuzi, Osiride,
Attis) sono generalmente descritti come giovani, non come anziani. Esiste
tuttavia un parallelo mitico, anche se proveniente da una regione piuttosto
lontana, il Nord America indigeno che potrebbe suggerire una nuova ipotesi
interpretativa: queste raffigurazioni maschili preistoriche potrebbero
essere interpretate come esseri mitici dal carattere scontroso e solitario,
forse una personificazione degli aspetti ostili e minacciosi della natura,
come l’Inverno o la Tempesta. Nella mitologia dei Wintu della
California, infatti, compare un personaggio chiamato Kahit Kiemila,
il Vecchio Vento. Viene descritto come un uomo molto vecchio, che vive
solitario all’estremo nord. “Egli siede con la testa fra
le mani e con il viso rivolto verso il nord, senza mai guardare in su”
(Curtin 1898: p. 21). Egli, insieme con la Donna-Acqua, produce un’inondazione
universale, che spegne le fiamme dell’incendio che aveva distrutto
gli esseri primordiali, abitanti la terra prima dell’umanità
attuale. Per altro verso, la figura del vecchio ricorda anche la presenza
frequente nei carnevali contemporanei, in particolare nelle mascherate
nuziali, della coppia Vecchio/Vecchia, all’interno della quale
uno dei due spesso mette in scena una pantomima che ne rappresenta la
“morte” e resurrezione. L’oggetto è conservato
presso il Muzeul de arta neolitica Cucuteni, Piatra-Neamt, Romania.
[Immagine: http://www.roconsulboston.com/Pages/InfoPages/Culture/Cucuteni/Thinker.html]