Incisione di Giovanni Battista Fontana (1524 – 1587) tratta da
The Illustrated Bartsch,Vol. 32, Warburg Institute, Università
di Londra. L’illustrazione descrive l’episodio alle origini
della fondazione di Roma, in cui i due gemelli, Romolo e Remo, per decidere
quale dei due avesse dovuto dare il nome alla nuova città e detenere
il potere, si recano su di un’altura per l’osservazione
degli auspici. Romolo scelse il Palatino e Remo l’Aventino come
luogo dal quale trarre i presagi, ad inaugurandum templa capiunt
(Livio, Storia di Roma, I, 6): il templum era uno
spazio sacro tracciato con un bastone che indicava il luogo dal quale
si osservava il volo degli uccelli per interpretare il futuro in base
alla lettura di determinati segni (auspici o augùri) che si ritenevano
inviati dagli dei. Secondo la tradizione Remo scorse sei avvoltoi in
volo, mentre Romolo ne vide dodici e per questo divenne il fondatore
della città, e in questo modo svolse anche il ruolo di primo
áugur (sacerdote incaricato di trarre i responsi divinatori).
A Roma gli Áuguri costituivano un collegio sacerdotale al quale
era demandato il compito di interpretare i segni inviati dalle divinità
e in primo luogo da Giove: la divinazione avveniva in primo luogo attraverso
l’osservazione degli uccelli (auspicia) i quali erano
considerati il tramite privilegiato attraverso il quale gli dei manifestavano
la loro volontà. Secondo Plutarco gli avvoltoi erano uccelli
particolarmente adatti a fini oracolari, poiché era difficile
vederne i piccoli e pertanto si credeva che provenissero da altri mondi:
“le loro apparizioni sono così rare e intermittenti che
gli indovini non le stimano naturali , né spontanee, ma inviate
dalla divinità” (Romolo, IX, 7). Nel Medioevo
la figura del Folle, spesso raffigurato con attributi e caratteristiche
che ricordano gli uccelli, divenne portatrice di poteri divinatori,
tanto che spesso viene raffigurato a colloquio con il re mentre regge
una sfera di cristallo. Una caratteristica peculiare di tale personaggio
è la sua capacità di comunicare con gli uccelli che spesso,
nell’iconografia, gli volano attorno e sembrano dialogare con
lui. Il Folle sembra avere ereditato la capacità di essere ispirato
dagli dei tipica degli auguri ed anche gli uccelli paiono ancora essere
portatori di un messaggio divino.
[Immagine:
http://library.artstor.org/library/]