Mosaico
dal pavimento della Casa dell’Orso Ferito, a Pompei (I secolo
d.C.). L’animale raffigurato sembra fare riferimento agli spettacoli
del circo, nel corso dei quali si esibivano diversi animali selvatici
che venivano cacciati. Le fonti antiche si soffermano, più che
sulla ferocia dell’orso, sul suo istinto materno. Ad esempio Plinio
(Storia Naturale, VIII, 126) riporta che i piccoli dell’orso
nascono quasi privi di forma e vengono plasmati dalla madre che li lecca
a lungo. Questa tradizione verrà ripresa nel mondo medievale
dove l’orso diventa una creatura di confine tra il mondo dei vivi
e quello dei morti, capace infatti di riportare in vita i propri piccoli
che nascono ciechi e quasi moribondi. Anche il modo di accoppiarsi dell’animale
è, secondo Plinio, simile a quello umano, poiché gli orsi
sono usi ad abbracciarsi e a sdraiarsi.
[Immagine:
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Pompeii_-_Casa_dell_Orso_Ferito_-_Bear_Mosaic.jpg]