Cicli Stagionali

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L'apertura del Mundus

Veduta dell’Umbilicus Urbis Romae, struttura muraria circolare collocata al centro dei Fori Imperiali e considerata il centro simbolico della città. La struttura originaria venne realizzata probabilmente nel II secolo a.C., ma i resti attuali risalgono al rifacimento effettuato durante il regno di Settimio Severo, II secolo d.C. Questa costruzione è stata identificata da alcuni studiosi con un mundus, una fossa rituale che dava accesso al mondo sotterraneo. Sebbene tale identificazione non sia stata unanimemente accettata, non c’è dubbio che le concezioni simboliche che ne stavano alla base erano le stesse (Versnel, 1994). Tre volte l’anno, in agosto, in ottobre e in novembre, una fossa, nel santuario di Cerere (Mundus Cereris), veniva consacrata agli dei Mani. Si diceva allora che “il mundus è aperto” (mundus patet), intendendo, come diceva Macrobio, che si apriva la bocca di Plutone, ossia che si poteva entrare in comunicazione con il mondo dei morti. In quei giorni si pensava che le ombre dei morti avessero libero corso nel mondo dei vivi, ed era perciò proibita ogni attività ufficiale. Questo rituale richiama la funzione della dea Cerere, che oltre a una divinità preposta alla crescita dei cereali, era anche una dea dei morti. Tale duplice funzione conferma, ancora una volta, il legame di totale continuità e contiguità tra la vita e la morte, entrambe concepite come manifestazioni della capacità rigeneratrice della natura.

[Immagine: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Umbilicus_urbis.JPG]