Figura a sinistra:
Statua marmorea della dea Flora, conosciuta come Flora Farnese, risalente
al I secolo d.C., ritrovata nel Cinquecento presso le Terme di Caracalla
e attualmente esposta presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
[Immagine:
http://ancientrome.ru/art/artworken/img.htm?id=1963]
Figura
a destra:
Pittura parietale, che raffigura Flora, proveniente dall’antica
città di Stabia, risalente al I secolo d.C., anch’essa
conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
[Immagine:
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Flora_mit_dem_F%C3%BCllhorn.jpeg]
Il culto di Flora sembra risalire a una considerevole antichità,
compare in effetti anche tra i Sabini e i Sanniti, antichi popoli italici,
presso i quali era spesso associata a Cerere, in quanto considerata
ministra della dea. A Roma stessa Flora era servita da un sacerdote
appartenente all’antico ordine dei Flamines. Sebbene il suo nome
faccia riferimento esclusivamente ai fiori, la sua funzione originaria
era quella di proteggere, al momento della fioritura, tutte le piante
utili, compresi i cereali, gli alberi da frutto e le vigne. Alla dea
erano dedicate le feste dei Floralia che si svolgevano tra aprile e
maggio ed erano propiziatrici della fecondità e fertilità
della terra.