Figura a sinistra:
Statua di Antinoo, l’amante dell’imperatore Adriano, nelle
vesti del dio Vertumnus, II secolo d.C., esposta al Museo del Louvre.
Vertumnus viene identificato da Varrone (Lingua Latina, II, 46) con
Voltumna, il principale dio degli Etruschi che aveva un celebre santuario
nel territorio di Volsinii (alcuni attribuiscono tale sito etrusco all’attuale
Orvieto, altri a Bolsena). A Roma il dio era connesso propriamente alle
trasformazioni del mondo vegetale e al cambiamento delle stagioni, come
evidenziato anche dall’etimologia popolare che collegava il suo
nome con il verbo vertere, “volgere, cambiare”. Considerato
protettore dei giardini e delle attività agricole, a lui venivano
offerti i primi frutti e i primi fiori che spuntavano sugli alberi coltivati.
La sua festa principale, i Vertumnalia, si teneva in Ottobre e celebrava
il passaggio dalla stagione estiva a quella autunnale. Ovidio nelle
Metamorfosi (XIV, 609-697) riporta la leggenda dell’amore tra
Vertumnus e la Ninfa Pomona, dea minore che proteggeva i campi e gli
alberi da frutto. Per conquistare l’amore di Pomona Il dio mostra
la sua capacità di cambiare aspetto, trasformandosi in diversi
giovani coltivatori ed infine in un’anziana donna che la convince
ad accettare le profferte amorose di Vertumnus.
[Immagine: http://www.antinous.eu/antinous_de_god.htm]
Figura a destra:
Dipinto del pittore milanese Giuseppe Arcimboldo, realizzato nel 1590-91,
nel quale è raffigurato l’imperatore tedesco Rodolfo II,
ritratto con le sembianze del dio delle stagioni Vertumnus. Il dipinto
è conservato presso il Castello di Skokloster in Svezia.
[Immagine: http://www.wikiart.org/en/giuseppe-arcimboldo/vertumnus-emperor-rudolph-ii]